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Titoletto superiore in carattere
maiuscoletto (ha un nome tecnico ma ci permettiamo, una volta tanto anche noi,
di obliare): <<Sori, interrotta un'antica tradizione>>.
Non ancora, signor Meoli, non ancora...
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Titolo: <<No ai "mascoli"
sparati dal torrente: è polemica>>: brutto strafalcione: i mascoli
si sparano NEL torrente, non DAL torrente in quanto non vanno da nessun'altra
parte. L'utilizzo dell'erronea preposizione potrebbe ingenerare preoccupazioni
esagerate e tendenziose
in merito alla
proiezione dei frammenti di risulta dello scoppio.
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Sottotitolo: <<...il questore
ha imposto di trasferire sulla spiaggia i tipici "fuochi"
liguri...>>. Non si capisce come mai l'articolista
continui imperterrito ad attribuire al Questore un atto che Egli non ha mai
emesso, e che a dire il vero non lo riguarda neppure (tutt'al più al
Prefetto se lo ritenesse necessario, ma ivi così non è).
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Incipit: <<Gli anziani del
paese ricordano che già a metà dell'Ottocento si festeggiava la Madonna
dell'Assunta...>>. A parte il fatto che anziani tali da ricordarsi
cosa si facesse a metà dell'Ottocento l'anagrafe sorese non ne annovera, e
che il sentito dire accomuna grandi e piccini non solo
anziani, teniamo a precisare che a Sori si festeggia Nostra
Signora delle Grazie. Che poi
tutte le Madonne siano raffigurazioni della stessa persona, non autorizza
nessuno ad andare a Recco e dire che essi l'otto settembre
festeggino la Madonna Nera di Singapore
.
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Si prosegue: <<...sparate di
mascoli (i celebri mortai della tradizione ligure)...>>. Rinviamo
alla consultazione della letteratura tecnica per una
chiarificazione sul motivo per cui la postilla in parentesi vada cassata in
toto: l'italiano moderno "mortaio", escludendo
a priori il significato di arma bellica dal notevole alzo tanto caro agli
Alpini, è l'oggetto che localmente si designa col
termine "stuccio
" (contrazione genovese di "astuccio") ossia il tubo di lancio
dei fuochi pirotecnici.
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<<...anche i soresi da sempre
rendono omaggio alla patrona...>>: per chi ancora non lo sapesse, e
sono in molti, il patrono di Sori è San Gottardo di
Hildesheim; tale patrono è da sempre bistrattato e relegato in terzo (o
quarto) piano. Ciò non toglie che al buon taumaturgo d'Allemagna vada dato ciò
che spetta.
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<<...il divieto di sparata
dal greto del torrente, imposto dalla questura per ragioni di
sicurezza...>>. A ripetere sempre le stesse cose dopo un po' ci si
stufa...
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Il Sindaco afferma: <<...è
stata imposta una distanza di sicurezza di trenta metri tra il punto delle
sparate e la zona del pubblico...>>. Noi replichiamo che nessuno al
di fuori del territorio del Comune di Sori ha mai IMPOSTO tale
limitazione. Ribadiamo, come già osservato nel precedente editoriale, che una
RACCOMANDAZIONE pervenuta tramite nota non ha la natura giuridica
dell'ORDINANZA.
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Sempre il Sindaco: <<...mi
sono trovato costretto a firmare l'ordinanza che impone di sistemare i mascoli
sulla spiaggia e non più lungo il greto>>. Costretto da chi, signor
Sindaco?
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Ancora Lui: <<Purtroppo il
provvedimento deciso dall'autorità pubblica non lascia dubbio...>>.
Quale provvedimento di quale autorità pubblica? Voglia
l'articolista specificarlo esplicitamente onde indirizzare a chi di
dovere i nostri strali.
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<<L'effetto sonoro e
spettacolare non ne risentirà...>>. Con permesso, è una argomentazione tecnica su cui devono esprimersi i tecnici.
Quelli che se ne occupano ritengono l'esatto opposto.
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<<Tutti fatti che,
ovviamente, non vengono contemplati dalla circolare della
questura>> che non a caso non ci risulta
che esista
.
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<<Dunque il prossimo 15
agosto, giornata clou di una festa patronale che dura quattro giorni, i
cannoncini della tradizione saranno traslocati.>> In
primis affermare che la festa di N.S. delle Grazie in Sori duri quattro
giorni merita precisazione. La festa, sia per quanto riguarda l'aspetto
religioso sia per quello profano, inizia formalmente il giorno 5
agosto alle ore 17.00 con l'esposizione della sacra effige
all'esterno del santuario. Contestualmente i comitati eseguono la
cerimonia dei ventuno colpi. Le manifestazioni non religiose
organizzate dai comitati quest'anno avranno inizio il giorno 11 agosto con una
serata danzante organizzata da uno di essi a favore del locale Comitato della
Croce Rossa Italiana, e termineranno il giorno 16 agosto con la gara di
scopone a baraonda "1° memorial Edo Benvenuto" che si terrà presso il
piazzale dell'asilo Giacomo Ghio, a cura del locale comitato di quartiere.
Preso atto di tali formalismi ne resta uno da spigolare: la parola
"cannoncini" è oltremodo fuori luogo. "Cannone" (ed i suoi diminutivi,
accrescitivi e vezzeggiativi) sta ad indicare un'arma da fuoco bella e
buona. Sebbene tale vocabolo designi nella lingua
genovese colloquiale i grossi mascoli, ciò non toglie che in lingua
italiana la sua applicazione a designare l'antico mortaletto ligure sollevi
alcuni dubbi. Meglio sarebbe usare i vocaboli "mascolo" e "mortaletto" (con la
ELLE, non con la erre).
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<<Insomma, eliminati i
"mascoli" al suo [dell'arca con l'effige, n.d.r.] passaggio, bisognerà trovare
un'alternativa per ingraziarsi la Madonna>>. Ignoriamo quanti,
nell'anno 63 dell'era atomica, considerino ancora i mascoli quali
strumenti per ottenere a buon mercato grazie divine; di sicuro sono in pochi
all'interno dei comitati, i quali si accontentano di grazie ben più terrene
sotto forma di licenze di sparo, dopodichè a ciascuno si concede libertà di
interpretazione e di culto.
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<<Del resto la festa
patronale NON [maiuscolo e grassetto sono nostri,
n.d.r.] è venerata fin dal 1509.>> Nemmeno dal 1814, o dal 254 avanti
Cristo. Se poi vogliamo essere proprio pignoli fino in fondo, si venerano le Madonne, non
le feste...