2008: un anno da dimenticare
Disclaimer: attenzione, questa pagina contiene opinioni peraltro espresse in linguaggio pedantesco.
Sori, 17 agosto 2008.
L'edizione 2008 della festa di N.S. delle Grazie verrà sicuramente ricordata meglio delle precedenti: dopo quindici anni di rinnovato fervore pirotecnico, il greto del torrente è stato privato delle sparate di mascoli . Come si è giunti a questo? E perchè a Sori questo può accadere quando a Recco il solo accenno di pensiero ad una eventualità simile provoca reazioni di sdegno che possono eufemisticamente definirsi sediziose?
Le risposte ai quesiti possono essere tante, contraddittorie, parziali e tendenziose. Nel seguito proporremo la versione del Gruppo Festeggiamenti 15 Agosto, senza alcuna pretesa che questa sia assunta quale oro colato. Presenteremo anche alcuni documenti al fine di facilitare al lettore il compito di formarsi un guidizio che, è bene ripeterlo fino alla noia, non può basarsi solo sulla nostra versione dei fatti la quale, per quanto ci si sforzi di argomentare con razionalità e distacco, è pur sempre un'arringa di parte .
Ouverture: quest'anno l'Amministrazione Comunale ha negato la licenza di sparo dei mascoli nel greto del torrente adducendo quale pretesto una presunta prescrizione imperativa ed inderogabile da parte della Prefettura di Genova. Si riporta qui il pdf (454 Kbytes) della comunicazione, nella copia fotostatica consegnataci dagli uffici del Comune di Sori.
Presentiamo innanzitutto l'editoriale "2008: ma che bella festa" apparso sul nostro sito il giorno 8 agosto, dove argomentiamo le nostre ragioni notando che il documento della Prefettura addotto dal Sindaco non ha carattere imperativo ed inderogabile, ma rappresenta una raccomandazione a seguito di un verbale di riunione della Commissione Consultiva Centrale Armi ed Esplosivi.
Citiamo testualmente le conclusioni della nota del Prefetto: <<Tanto premesso, SI RACCOMANDA [il maiuscolo è nostro, n.d.r.] alle SS.LL. [i sindaci a cui è indirizzata la nota, n.d.r.] di attenersi alle sopra riportate prescrizioni all'atto del rilascio delle autorizzazioni allo sparo. Restano confermate in ogni caso le INDICAZIONI [il maiuscolo è sempre nostro, n.d.r.] contenute nelle precedenti circolari laddove non risultino in contrasto con le presenti disposizioni.>>
Vi è poi da segnalare anche il seguente passaggio: <<Per quanto concerne, invece, le distanze di sicurezza del sito di sparo dal pubblico, la Commissione Centrale ha chiarito che la distanza minima, quantificata in metri 30, non è da considerarsi in rapporto alla quantità di polvere nera...>> Orbene, si faccia attenzione a come sono disposti i segni di punteggiatura e si torni ai ricordi di scuola con l'analisi del periodo: la Commissione ha chiarito che la distanza minima, quantificata in metri 30, non è da considerarsi in relazione a qualcosa. NON ha chiarito che la distanza debba essere metri trenta! Ha chiarito che la distanza non è da considerarsi in relazione a qualcosa. Ma la distanza era GIA' STATA QUANTIFICATA in metri trenta PRIMA della nota in questione.
A riprova dell'assunto testè illustrato citiamo il verbale (di cui si riporta in pdf la pagina di interesse come comunicataci dal Comune di Sori) della Commissione Provinciale a cui fa riferimento la nota del Prefetto: <<...questa Commissione osserva che la Commissione Centrale ha ribadito e chiarito che la distanza di 30 metri non è da considerarsi in rapporto alla quantità di polvere nera in precedenza presa in esame con la relazione dell' ing. Palazzi, ma che deve intendersi quale distanza minima generale che prescinde le quantità.>> La Commissione Centrale ha RIBADITO (quindi ripetuto ovvero già affermato al più nella precedente occasione in cui si è occupata del problema mascoli) che la distanza minima di 30 metri, che l'ing. Palazzi metteva in rapporto alla quantità di polvere nera, va presa quale minimo generale. La relazione dell'ing. Palazzi è stata esaminata ed approvata dalla Commissione Centrale in data 21 maggio 2001. In una data successiva al 21/5/2001 e precedente al 13/12/2007, data del citato verbale della Commissione Centrale relativo ai mascoli (in cui si RIBADISCE una distanza), la Commissione Centrale ha portato a metri 30 la distanza minima generale. Due conclusioni sono possibili:
L'Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco e del suo Vice, non ha accettato le nostre deduzioni, ritenendole prive di fondamento. Teniamo a precisare che, pur avendo maturato un'opinione ben precisa in proposito, accettiamo il fatto che altri possano interpretare gli atti differentemente rispetto ai componenti del Gruppo. Conseguentemente il programma delle manifestazioni 2008 è stato ritoccato per recepire le dolorose imposizioni. In un primo tempo, con autorizzazione di P.S. n°41 del 31/7/2008, l'area di sparo è stata individuata nei pressi del molo; a seguito di insistenze, a mo' di colpo al cerchio ed altrettanto alla botte, è stata spostata alla foce del torrente con autorizzazione di P.S. n°48 del 12/8/2008.
A seguito di un articolo pubblicato dalla stampa locale il giorno 10 agosto, in cui il Gruppo ha rilevato la presenza di imprecisioni per le quali si è resa necessaria una decisa presa di posizione, è stato pubblicato l'editoriale "cortina fumogena sui mascoli ".
Il giorno 15 agosto è stato funestato da
un'ondata di maltempo che ha dato il colpo di grazia ad una
festa iniziata con le premesse sbagliate: un'inconsueta
sciroccata ha fatto montare il mare,
calmo nelle prime ore del mattino, fino al livello di una
discreta mareggiata con tanto di tromba marina. Il
conseguente allagamento della foce del torrente ha costretto i nostri a ritirare il brandä appena
disteso. |
ore 12.00: in primo piano, il brandä protetto da eventuali acquazzoni verrà poi frettolosamente ritirato. In secondo piano i ventuno colpi attendono l'accensione a mezzo di una colomba. | ||
La tromba marina, apparsa a metà mattinata al largo di Sori e diretta a ponente, sta protendendo il suo cono verso la superficie del mare. |
Una batteria distesa presso il piazzale del campo comunale in località Rio Cortino attende di essere accesa. | ||
L'Amministrazione Comunale, reiterando il proprio rifiuto alla disposizione dei mascoli nel greto del torrente a monte del pontino della Madonnetta, ha autorizzato lo sparo degli stessi in località Rio Cortino presso il sito di caricamento. Qui i Nostri hanno disteso alcune sparate a batteria per consumare in piena sicurezza il materiale esplodente, con la soddisfazione di aver potuto comunque sparare mille mascoli seppur per puro sollazzo personale in mancanza di pubblico, fatti salvi i cinghiali ed i ratti che frequentano le macchie della vallata di Cortino. |
Altra immagine di una batteria da circa trecento mascoli. | ||
A destra: foto di gruppo dei fochini e degli altri volontari che, previo accertamento della corretta bonifica, hanno provveduto al trasporto. Per chi ha una linea ADSL (o in alternativa molta pazienza) sono disponibili alcuni filmati della bonifica in formato MOV (QuickTime). Appena possibile verranno convertiti in MPG. |
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Dulcis in fundo, le inadeguate condizioni atmosferiche hanno impedito lo svolgimento dello spettacolo pirotecnico sul mare che è stato annullato stante l'impossibilità per il pontone a rimorchio di raggiungere il luogo di sparo con le dovute garanzie di sicurezza della navigazione. Il giorno 16 alle ore 7.00, i Nostri sono mestamente partiti alla volta di ponte Parodi per l'ingrato compito di disarmare la struttura provvisionale allestita sul pontone che avrebbe dovuto accogliere i tubi di lancio dello spettacolo.
Il Gruppo si consola con la seguente constatazione: il giorno 8 settembre, in occasione delle sparate di mascoli di Recco, sapremo finalmente se il documento prefettizio che tanta agitazione ha generato in Sori sia o meno una prescrizione imperativa. I casi possibili sono infatti solo due: o il documento contiene effettivamente una prescrizione imperativa ed inderogabile, nel qual caso anche a Recco si applicheranno seppur di malavoglia restrizioni analoghe a quelle imposte dall'Amministrazione Comunale sorese ai locali comitati, o il documento non ha carattere imperativo, e allora a Recco con ogni probabilità si sparerà derogando al suo contenuto. Nel caso si verificasse quest'ultima eventualità saremmo costretti a prendere atto che l'Amministrazione Comunale di Sori non avrebbe voluto assumersi le responsabilità legate alla tradizione locale dei mascoli. Liberi di farlo, purchè non si scarichi l'onere chiamando in causa altre Autorità.
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